Savoca
Arroccata sopra un colle bivertice roccioso prospiciente il litorale ionico, Savoca è un borgo d'arte - inserito nel circuito de I borghi più belli d'Italia - che conserva nel proprio territorio vestigia di origine medievale, rinascimentale e barocca.
La cittadina è nota per le diciassette mummie custodite nella cripta del convento dei Cappuccini, oggetto di studi di un team di ricerca internazionale ("progetto mummie siciliane"), nonché per essere stata scelta come set di alcuni film di grande successo, come il pluripremiato Il padrino di Francis Ford Coppola (1972). Savoca fa parte del comprensorio turistico della Valle d'Agrò ed è altresì comune aderente all'unione dei comuni delle Valli joniche dei Peloritani.
Il nome Savoca deriva probabilmente dal sambuco (che in dialetto siciliano si dice “Savucu”), una pianta che cresce nella zona. La cittadina fu fondata nel 1134 dal conte Ruggero ed era inizialmente costituita da una cinta muraria con due porte che proteggeva un castello. Subì influenze da romani, bizantini, normanni e arabi. Fu assalita più volte dai pirati saraceni e visse vicissitudini legate a lotte di potere ma poi tornò ben presto un punto di riferimento della nobiltà e borghesia messinese: prova ne sono i numerosi palazzi sfarzosi, ancora conservati bene.
Abbazia San Pietro e Paolo D'Agrò
La chiesa dei Santi Pietro e Paolo d'Agrò è un'antica chiesa cristiana della Sicilia, situata presso la frazione San Pietro del comune di Casalvecchio Siculo La chiesa originaria risaliva presumibilmente all'incirca al 560. Fu in seguito completamente distrutta dagli arabi e quindi ricostruita nel 1117. Tale data è certa in quanto è stata dedotta da un “Atto di Donazione” di Ruggero II, datato 1116 scritto in lingua greca, conservato nel Codice Vaticano 8201, e tradotto in latino da Costantino Lascaris nel 1478. Da tale Atto di donazione si deduce che il Re di Sicilia Ruggero II in viaggio da Messina a Palermo fa una sosta in scala S. Alexii e cioè al castello di Sant'Alessio Siculo. In tale circostanza viene avvicinato dal monaco basiliano Gerasimo, il quale chiede al sovrano la facoltà e le risorse per riedificare (erigendi et readificandi) il monastero sito in fluvio Agrilea. La richiesta venne prontamente accolta e il monaco Gerasimo di San Pietro e Paolo si adoperò immediatamente a far erigere il tempio.
Forza D'Agrò
Vanta un passato ricco di gloria, storia, cultura e tradizione, trova la sua posizione, a 420 metri sul cristallino mar Ionio. Ci s’immerge nella quiete e nel verde di questo paese che dominato dal castello conserva un chiaro impianto medievale con le sue case addossate le une alle altre tra stretti vicoli.
Numerosi ritrovamenti archeologici, effettuati negli anni scorsi, nei pressi del castello della Forza testimoniano che il sito era frequentato sia in età preistorica che in epoche successive come il periodo greco, ellenistico e romano. Il sito di Forza d'Agrò sorgeva infatti sulla linea di confine tra la sfera di giurisdizione della polis greca di Messana e quella di Naxos.
Durante l'epoca dell' Emirato di Sicilia e per tutti i secoli XII e XIII, il villaggio era ubicato in contrada Casale, nella parte occidentale del monte Calvario. Distrutto da una frana, venne riedificato attorno al 1300 nel sito ove oggi noi lo ammiriamo. Dell'antico centro abitato rimangono i resti della chiesa di San Michele Arcangelo, probabilmente di epoca bizantina.
Forza d’Agrò fa parte del comprensorio turistico della Valle d'Agrò ed è altresì comune aderente all'unione dei comuni delle Valli joniche dei Peloritani.
Itinerari proposti
Il Borgo di Savoca
Abbazia San Pietro e Paolo d'Agrò
Il Borgo di Forza D’Agrò
Tour details
La Valle D’Agrò, è un luogo che offre storie, segreti e bellezze incredibili. Vogliamo portarvi in viaggio tra natura e storia, alla scoperta del nostro ricchissimo patrimonio rurale e montano. La sua bellezza vi sorprenderà!
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Gli escursionisti sono tenuti a rimanere sempre in gruppo dal momento della partenza a quello dei saluti finali a meno di accordi differenti che possono essere valutati dalla guida stessa su richiesta specifica durante il percorso, a mantenere un comportamento rispettoso dell'ambiente in cui si svolgono le attività e a seguire scrupolosamente le indicazioni della guida di volta in volta.
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